Probabile supercella su Arezzo del 9 luglio 2019: breve analisi tecnica
Come avrete già avuto modo di notare quest'oggi la città di Arezzo è stata interessata da una violenta grandinata, con evidenti danni. Come il resto d'Italia anche la città di Arezzo è ovviamente reduce da una ondata di calore storica che ha permesso un accumulo di calore e umidità nei bassi strati non indifferente:
Grandine di grosse dimensioni pervenuta ad Arezzo
La situazione sinottica a larga scala descrive, oltre all'infiltrazione di aria più fredda e più secca in quota, l'instaurazione di intense correnti in quota provenienti da W/SW in virtù dell'abbassamento del flusso atlantico oltre ad una blanda depressione centrata sull'Italia centro-settentrionale.
Situazione sinottica alla quota isobarica di 500 hPa per il pomeriggio di Martedì 9 Luglio 2019
A scala regionale questa configurazione promuove una forte spinta convettiva, agevolata anche dalle elevate temperature al suolo (oltre i +30 °C) e dagli elevati tenori di umidità nei bassi strati (Dew Point oltre i +23 °C), con evidente incremento dei valori termodinamici lungo la colonna troposferica, specie nell'area aretina:
Alle ore 16:00, dunque, il temporale è pronto all'innesto sulla val di Chiana, che per ragioni orografiche risulta essere una zona preferenziale per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi. L'immagine satellitare delle 17:30 metterà in mostra tutta la violenza del sistema temporalesco ormai evoluto fino ai settori adriatici:
La scansione Radar mostra, infine, due elementi molto interessanti: il primo è il "bow echo", dovuto ai forti venti di downburst, che tende ad incurvare il sistema temporalesco a "ferro di cavallo" (linea blu), il secondo è il probabile "eco ad uncino" che si palesa a SE del sistema temporalesco e che potrebbe simboleggiare la rotazione dell'intero sistema temporalesco (freccia rossa). Si attendono dunque notizie di eventuali fenomeni vorticosi al suolo.
Daniel Gialdini
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