Quanto sono temporalesche, in estate, le pianure settentrionali toscane?

La domanda sorge spontanea considerando che spesso, molto spesso, sembra che i temporali estivi nutrano una grossa antipatia verso le nostre pianure, in particolare nei mesi di giugno e luglio.


Durante i passaggi frontali in realtà sono proprio le pianure settentrionali della Toscana a subire i maggiori effetti derivanti dai fenomeni temporaleschi. Certo anche in queste occasioni alcuni fattori locali (per lo più legati all'orografia) possono ostacolare il passaggio dei sistemi frontali, ma non è questo il quadro che andremo ad analizzare considerando che i fronti, legati ad una struttura sinottica ben costruita, sono fenomeni per lo più tipici della stagione autunnale o comunque dei mesi di agosto e settembre.

I motivi per cui le pianure settentrionali toscane sono spesso refrattarie ai fenomeni temporaleschi nei mesi di giugno e luglio è di tipo sia orografico che prettamente meteorologico. I modi migliori per avere dei sistemi temporaleschi nei mesi più caldi sono di fatto fenomeni termo-convettivi (legati all'instabilità pomeridiana) e transiti di linee di instabilità dovute a veloci saccature o "cavi d'onda". Entrambe le modalità risultano ben più rare nei mesi autunnali.

Partiamo dal primo caso

E' vero che talvolta temporali dovuti all'instabilità pomeridiana possono crescere in Appennino per poi scendere verso le pianure adiacenti ma è altrettanto vero che molto spesso, per qualche (apparentemente) misteriosa ragione, questo non avviene. Analizziamo il caso in cui le correnti a tutte le quote siano disposte da NW. Durante la formazione del temporale abbiamo ovviamente, nella parte più elevata, la risposta di un'incudine nella tropopausa. Con tali correnti in quota essa tende a distendersi verso SE, coprendo le pianure adiacenti dall'irraggiamento solare e inibendo dunque ulteriore convezione. Discorso diverso per le aree a sud del Montalbano, dove effettivamente il rischio di temporali rimane alto. 
Analizziamo adesso la situazione in cui le correnti principali siano disposte da NE. In linea di massima queste correnti, se non sono troppo forti, permettono in un primo momento la crescita di cumuli che dalle zone pedemontane possono muovere verso le pianure. Tuttavia, in un secondo momento, tali correnti tendono a ridurre in maniera troppo eccessiva l'umidità assoluta al suolo: la città di Prato in particolare, a causa della presenza della val di Bisenzio a N/NE, trova difficoltà nella fase di convezione dovuta alla persistenza di raffiche di vento relativamente forti. Talvolta i temporali termo-convettivi si sviluppano anche con correnti meridionali partendo dai rilievi del Montalbano. Si tratta di situazioni limite che tuttavia nel corso della storia hanno portato temporali interessanti.

Secondo caso

Il transito di rapide saccature o "cavi d'onda" da W verso E è una situazione molto spiacevole per il Nord Italia, dove si può assistere alla formazione di sistemi temporaleschi molto violenti. 
La Toscana settentrionale ovviamente non fa eccezione, ma è necessario che l'asse della saccatura (o del "cavo d'onda") abbia una precisa collocazione! Qualora il fulcro dovesse trovarsi anche di poco più a Sud, esso rimarrebbe favorevole per le porzioni centrali della regione. E' importante specificare appunto come a differenza del Nord Italia l'orografia Toscana sia molto complessa, e che anche una banale depressione termica sulla Toscana centrale tenda a richiamare un po' di grecale nei bassi strati. Inoltre, è sempre molto complesso decifrare le convergenze di vento al suolo che si impostano, ad esempio, per lo smistamento delle masse d'aria dovuto alla collocazione della Corsica.



Se siete amanti dei temporali ad ogni modo potete stare tranquilli: le pianure settentrionali toscane, a scala europea, sono molto temporalesche! La loro qualità si palesa principalmente nei mesi di maggio, settembre, ottobre e novembre; ovvero quando i sistemi frontali sono più estesi e organizzati. Le nostre zone, a differenza di molte altre, vedono inoltre molti temporali durante la stagione fredda, generalmente poco propensa allo sviluppo convettivo. 


Daniel Gialdini

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