Grandine grossa sulle nostre pianure... quanto siamo a rischio?

In epoca di cambiamenti climatici, osservando le immagini che provengono in particolar modo dalla pianura padana, capita spesso di chiederci se possa accadere che anche nelle nostre pianure la grandine possa raggiungere diametro superiore ai 3 cm.

Faccio una premessa: la grandine in Toscana è un fenomeno piuttosto comune, tanto che la statistica dimostra che sulle nostre province cade almeno sei volte all'anno, con maggiore frequenza nei mesi di  febbraio, maggio, giugno, agosto, settembre e novembre. Si tratta per lo più di grandinate di piccole dimensioni, anche sotto forma di gragnola e/o graupel nei mesi invernali, con chicchi di dimensioni inferiori ai 2 cm di diametro.

Esistono però alcuni condizioni grazie al quale la grandine può raggiungere dimensioni superiori ai 2-3 cm di diametro, in particolare nei mesi di maggio, giugno, agosto e settembre.

A maggio e giugno è massimo il divario fra le temperature elevate al suolo e relativamente basse in quota, mentre ad agosto e settembre, anche a causa dei cambiamenti climatici, sta aumentando la frequenza dei temporali "a supercella".

Facciamo ordine riportando due esempi: 

- Il temporale con grandine su Agliana e Montale del 2 giugno 2023 è stato un temporale termo-convettivo formatosi con temperature elevate al suolo (circa 29°C) e molto basse in quota (circa 0°C a 3000 m). Il temporale, pur essendo ad asse verticale, ha generato moti convettivi che hanno permesso ai chicchi di grandine di "rimbalzare" all'interno del cumulonembo diverse volte prima di cadere al suolo, dove hanno raggiunto una dimensione media di 3 cm, con qualche chicco di 4 cm che che ha ammaccato alcune auto. In generale, non è possibile raggiungere chicchi di dimensioni maggiori con temporali termo-convettivi.

Grandine su Montale il 2 Giugno del 2023

- Il temporale con grandine su Quarrata, Agliana e Prato del 26 settembre 2021 è stato un temporale a supercella, responsabile della devastante grandinata su Bivigliano (FI) dove i chicchi hanno raggiunto gli 8 cm di diametro! I temporali a supercella si sviluppano con le seguenti condizioni: uno scirocco caldo-umido al suolo - meglio se susseguente ad un'ondata di calore subtropicale - un libeccio sostenuto a quote medie e infine un maestrale fresco e secco in alta quota. Inoltre, non guasta mai qualche corrente locale fresca e secca in discesa dalle vallate appenniniche. Inutile aggiungere con il 26 settembre 2021, grazie ad un "cavo d'onda" alla quota isobarica di 500 hPa - si veda la documentazione scientifica in merito - queste condizioni non sono mancate.

Il cavo d'onda responsabile della supercella del 26 settembre 2021

Grandine su Agliana

La devastante grandinata su Bivigliano (FI)

Cosa aspettarci quindi dal futuro?

E' inutile girarci in torno: col cambiamento climatico in atto i temporali a supercella saranno sempre più probabili, così come i temporali termo-convettivi violenti. La frequenza di questi fenomeni rimarrà ovviamente inferiore rispetto alla pianura padana, ma l'elenco degli eventi estremi che vi riporto in basso vi farà capire che non si tratta di tempeste al di fuori della statistica locale:

- 5 Agosto 2000: supercella su Prato (4 cm), fino a 6 cm a Campi Bisenzio (FI)

- 31 Agosto 2000: supercella su Pistoia (4 cm)

- 19 Settembre 2014: supercella nella bassa Valdinievole (3 cm), fino a 6 cm a Stabbia (FI)

- 12 Giugno 2016: supercella su Quarrata e Pistoia (5 cm)

- 28 Agosto 2017: temporale termo-convettivo su Pistoia e Montale (4 cm)

- 21 Settembre 2021: supercella su Quarrata, Agliana e Prato (4 cm), fino a 8 cm a Bivigliano (FI)

- 2 Giugno 2023: temporale termo-convettivo su Montale e Agliana (4 cm).


Concludo dicendovi che ovviamente nessuna forma improbabile di geo-ingegneria può generare temporali violenti, né tanto meno può accadere con le fantomatiche scie chimiche o con qual si voglia mossa governativa. L'unica arma da combattere per contrastare questi fenomeni ha un nome e un cognome: GLOBAL WARMING

Daniel Gialdini

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