La devastante alluvione del 2 novembre 2023
Fra il pomeriggio e la serata di giovedì 2 novembre 2023, un violento temporale autorigenerante ha interessato le province di Pisa, Pistoia e soprattutto Prato, dove in alcune località anche di pianura sono caduti fino a 200 mm di pioggia in poco più di tre ore, con Rain Rate istantanei spesso superiori ai 200 mm/h. Il temporale ha causato la tracimazione della totalità del reticolo idrografico minore della provincia di Prato e molte esondazioni anche nelle provincie di Pisa e Pistoia. Inoltre, a causa delle intense piogge si è registrata sia la rottura di alcuni argini sia numerosi dissesti a carattere idrogeologico.
Prima di partire con l'analisi vera e propria è opportuno concentrarsi sull'ambiente energetico sul quale l'evento è potuto verificarsi: il mese di ottobre del 2023 è stato infatti per la Toscana il più caldo mai registrato e, come riportato nella mappa in basso, per gran parte d'Italia le anomalie termiche positive sono state superiori ai 2-3°C.
Il mar Tirreno, con queste premesse, mostrava una temperatura superficiale di circa 3°C superiore alla media, associata ad un CAPE (Convective Available Potential Energy) che per tutta la durata dell'evento si è mantenuto superiore ai 1000 J/Kg. Inoltre, il Pwat (Precipitable Water) si è anch'esso mantenuto su valori molto elevati e prossimi in generale ai 38 mm. Si tratta di valori sicuramente più consoni al mese di Agosto o Settembre, quando le prime perturbazioni atlantiche trovano un ambiente marcatamente energico dinanzi all'ingresso dei sistemi temporaleschi.
Analisi dell'evento
L'evento è stato anticipato nei giorni precedenti da una serie di perturbazioni atlantiche associate a vaste depressioni tra la Francia e la Gran Bretagna, sinonimo di una disposizione sinottica ad "omega" con centro alto-pressorio nei pressi della penisola scandinava. La Toscana settentrionale si è sempre trovata al margine tra le correnti atlantiche e i richiami caldo-umidi in movimento verso le depressioni principali, sostenuti anche da una serie di depressioni secondarie nei pressi del mar Ligure. I fenomeni associati, spesso temporaleschi, hanno più volte assunto carattere di forte intensità con downburst e trombe d'aria (per lo più lungo le coste) e Rain Rate anche superiori ai 300 mm/h. Giunti alla fine di ottobre molte località della Toscana, anche di pianura, avevano quindi già superato i 300 mm di pioggia in due settimane, mentre sui rilievi si superavano ampiamente i 500 mm. Attorno ai 1000 m di quota alcune centraline hanno addirittura accumulato 900 mm di pioggia in 15 giorni!
Nell'immagine in basso si riporta un esempio di queste configurazioni atmosferiche, e nello specifico la perturbazione che ha interessato la Toscana settentrionale il 21 ottobre.
L'Italia centro-settentrionale, e in particolare l'asse che va dalla Toscana al Triveneto, si è nuovamente trovata al margine fra queste due masse d'aria. Inoltre, il lento movimento dei sistemi frontali ha prodotto linee di convergenza di vento al suolo che si sono mantenute inalterate per diverse ore, con gli effetti che conosciamo e che descriveremo meglio in seguito. Riporto di seguito l'immagine satellitare a infrarossi scattata alle ore 6:40.
L'evento del 2 novembre, per durata e intensità, entra di diritto nella storia della meteorologia regionale e nazionale dimostrando inoltre il generale aumento dei rischi legati al cambiamento climatico. Questo, ovviamente, non deve considerarsi un pretesto per le già note problematiche di carattere idraulico e idrogeologico che interessano il nostro territorio.
Per gli accumuli di ogni singola località vi rimando all'archivio delle centraline della rete MeteoNetwork e CFR Toscana.
Daniel Gialdini
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