L'inverno anticiclonico

E' evidente che fino a questo momento gennaio, almeno in pianura - anzi solo in pianura e nelle vallate interne centrali e appenniniche - stia mostrando caratteristiche fredde. Parlano i dati ma parlano anche i fatti, ovvero le nebbie e le estese gelate mattutine.


Geopotenziali odierni a 500 hPa, 7 gennaio 2020: l'Italia è completamente avvolta dall'alta pressione delle Azzorre

Dopo due mesi caratterizzati da piogge intense e prolungate, probabilmente frutto anch'esse di un clima "moderno", è l'anticiclone l'elemento caratterizzante di questa fase invernale. Nulla di eclatante chiaramente, se non che anche nelle proiezioni a lungo termine resti l'unico elemento da discutere, mentre il nostro Appennino è affamato di neve fino alle quote più alte!

Al contrario di quanto si è portati a credere quello che stiamo vivendo è un anticiclone di matrice calda, sud-occidentale. Allora come mai in pianura è così freddo?
Il motivo è semplice: più è alta la pressione e più, nelle ore notturne, l'aria fredda tende a depositarsi nei bassi strati troposferici. Sarà dunque semplice avere delle mattinate con temperature decisamente più basse in pianura rispetto alle montagne adiacenti.
Questa mattina, ad esempio, all'Acquerino (PT, 960 m) si registravano +0,6 °C, mentre la mia stazione meteorologica nel comune di Montale (PT, 49 m), ovviamente in un'area rurale al di fuori dai centri abitati, ha raggiunto -4,2 °C! Questo spiega anche alcune caratteristiche peculiari del nostro Appennino, come le famose ghiacciaie inserite nella valle del Reno, a soli 700 m circa, in una valle chiusa, dunque riparata dal sole, e soggetta a forti gelate mattutine.

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