Il ruolo dei venti di grecale sulla Toscana settentrionale
E' ormai noto come i venti di Grecale siano una caratteristica molto importante per il clima della Toscana settentrionale. E' abbastanza comune avere venti di Grecale intensi e anche persistenti, in particolare sulle province di Prato e Pistoia. Ma come mai Lucca, ad esempio, ne rimane spesso esente? Partiamo dai principi di base:
Come già sappiamo i venti di Grecale soffiano, generalmente, quando si palesano irruzioni di aria più fresca e più secca da NE, motivo per il quale andrà ad isolarsi una depressione sul mar Tirreno. Quest'ultima attrarrà queste nuove masse d'aria che tenderanno ad accelerare il loro movimento discendendo i rilievi appenninici.
In primo luogo le valli fluviali sono e saranno sempre una via preferenziale per lo scorrimento delle masse d'aria, in secondo luogo sembra palese come i rilievi più alti siano più difficili da oltrepassare, motivo per il quale, spesso, le correnti debbono aggirarli invece di scavalcarli: il caso più classico è rappresentato dai rilievi che si trovano a NE rispetto alla lucchesia, ovvero l'alto Appennino pistoiese, con vette anche superiori ai 2000 m, rispetto a quelli che si trovano a NE di Prato e Pistoia, che superano di poco la soglia dei 1000 m!
Osservate questa immagine modellistica, coi venti previsti al suolo per il pomeriggio di giovedì 19 settembre 2019:
E' palese come i venti al suolo aggirino le catene montuose maggiori per poi prendere forza sulla pianura fiorentina e sulle coste liguri. E' inoltre evidente come la convergenza degli stessi venti sia alla base della nascita di una tipica convergenza sul mar ligure, capace di produrre forti temporali in mare aperto.
Tutto questo spiega, ad esempio, la mancata nevicata su Pistoia del 1° Febbraio 2012: mentre su Lucca il vento era moderato e su Prato giungeva il contributo della val di Bisenzio, su Pistoia il solo padrone era il vento forte, con la neve che si depositava al suolo con troppa difficoltà.
Questo spiega, in ultima analisi, come mai nel corso delle irruzione fredde da NE la pianura pistoiese e pratese non sia capace di palesare l'inversione termica, a differenza di quella lucchese.
Daniel Gialdini
Come già sappiamo i venti di Grecale soffiano, generalmente, quando si palesano irruzioni di aria più fresca e più secca da NE, motivo per il quale andrà ad isolarsi una depressione sul mar Tirreno. Quest'ultima attrarrà queste nuove masse d'aria che tenderanno ad accelerare il loro movimento discendendo i rilievi appenninici.
In primo luogo le valli fluviali sono e saranno sempre una via preferenziale per lo scorrimento delle masse d'aria, in secondo luogo sembra palese come i rilievi più alti siano più difficili da oltrepassare, motivo per il quale, spesso, le correnti debbono aggirarli invece di scavalcarli: il caso più classico è rappresentato dai rilievi che si trovano a NE rispetto alla lucchesia, ovvero l'alto Appennino pistoiese, con vette anche superiori ai 2000 m, rispetto a quelli che si trovano a NE di Prato e Pistoia, che superano di poco la soglia dei 1000 m!
Osservate questa immagine modellistica, coi venti previsti al suolo per il pomeriggio di giovedì 19 settembre 2019:
E' palese come i venti al suolo aggirino le catene montuose maggiori per poi prendere forza sulla pianura fiorentina e sulle coste liguri. E' inoltre evidente come la convergenza degli stessi venti sia alla base della nascita di una tipica convergenza sul mar ligure, capace di produrre forti temporali in mare aperto.
Tutto questo spiega, ad esempio, la mancata nevicata su Pistoia del 1° Febbraio 2012: mentre su Lucca il vento era moderato e su Prato giungeva il contributo della val di Bisenzio, su Pistoia il solo padrone era il vento forte, con la neve che si depositava al suolo con troppa difficoltà.
Questo spiega, in ultima analisi, come mai nel corso delle irruzione fredde da NE la pianura pistoiese e pratese non sia capace di palesare l'inversione termica, a differenza di quella lucchese.
Daniel Gialdini
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